
Non c'e salute senza salute mentale
La salute mentale come diritto e responsabilità collettiva
La salute mentale costituisce la base delle capacità fondamentali dell’essere umano: pensare, provare emozioni, apprendere, lavorare, costruire relazioni significative. È una dimensione centrale del funzionamento individuale e sociale, e come tale dovrebbe essere considerata una priorità globale in termini di prevenzione, promozione e cura.
Nonostante ciò, la salute mentale continua a essere attraversata da stigma e pregiudizio, che ne ostacolano il riconoscimento, l’accesso alle cure e una reale integrazione nella vita quotidiana delle persone.
Stigma e pregiudizio: una seconda malattia
Il termine stigma indica l’insieme di atteggiamenti negativi, stereotipi e reazioni di rifiuto che si attivano nei confronti della diagnosi di disturbo mentale e dei comportamenti che possono accompagnarla, spesso in assenza di una reale conoscenza del problema.
Lo stigma associato alla malattia mentale genera un circolo vizioso di alienazione e discriminazione, intesa come privazione di diritti, opportunità e benefici sociali. Questo processo non coinvolge solo la persona che soffre, ma si estende alla famiglia e all’ambiente relazionale, favorendo isolamento sociale, emarginazione e marginalizzazione protratta nel tempo.
La persona con un disturbo mentale si trova così a combattere su due fronti:
da un lato l’esperienza della sofferenza e delle limitazioni legate alla malattia, dall’altro le reazioni dell’ambiente sociale. In molti casi, lo stigma diventa una vera e propria “seconda malattia”, spesso più invalidante della prima.
Interventi tardivi e sofferenza evitabile
In nessun’altra area della medicina è considerato accettabile arrivare alla cura dopo cinque, otto o dieci anni dall’esordio dei primi sintomi. Eppure, questo accade frequentemente in ambito psichiatrico e psicologico.
Molti disturbi mentali — tra cui il disturbo bipolare, i disturbi psicotici, i disturbi affettivi ricorrenti e i disturbi da uso di sostanze — esordiscono prevalentemente nella fascia di età compresa tra i 14 e i 24 anni. Tuttavia, l’accesso alle cure avviene spesso molto più tardi.
Questi anni rappresentano non solo un periodo di aggravamento del quadro clinico, ma soprattutto anni di sofferenza che potrebbero essere evitati o significativamente attenuati. La ricerca scientifica mostra chiaramente che la presa in carico precoce è associata a esiti migliori e a una maggiore possibilità di recupero.
Il timore dello psichiatra e i falsi miti
La figura dello psichiatra continua a suscitare timore e diffidenza in una parte significativa della popolazione. Persiste l’idea che la psichiatria si limiti a “prescrivere farmaci”, senza una reale attenzione alla sofferenza soggettiva della persona.
In realtà, lo psichiatra opera all’interno di un lavoro integrato con altri professionisti della salute mentale — psicologi, psicoterapeuti, educatori — e si occupa di accompagnare la persona in un percorso di cura che tenga conto della complessità del funzionamento psichico, biologico e relazionale.
La collaborazione tra figure professionali diverse rappresenta un elemento di qualità della cura, non una sua limitazione.
La salute mentale riguarda tutti
La salute mentale non è una questione che riguarda “gli altri”.
Riguarda tutti.
Riguarda tutti perché il disturbo non trattato di una persona ha inevitabili ripercussioni sul contesto sociale e relazionale.
Riguarda tutti perché nessuno può considerarsi definitivamente immune: nel corso della vita, ciascuno può attraversare momenti di vulnerabilità psicologica.
I dati parlano chiaro: la depressione rappresenta una delle principali cause di disabilità a livello mondiale. In Italia, oltre il 5% della popolazione sopra i 15 anni presenta sintomi depressivi, e circa 1,3 milioni di persone soffrono di depressione maggiore. I disturbi mentali costituiscono oggi la prima causa di disabilità nel mondo.
La salute mentale e la sua cura non possono essere relegate a una dimensione residuale, emergenziale o riservata a pochi.
Riconoscerne il valore significa fermarsi, interrogarsi e assumersi una responsabilità individuale e collettiva verso il benessere psicologico come parte integrante della vita di tutti.
